Kilowattora (kwh) e watt: energia, potenza e costo in bolletta
Come si formano i nostri consumi di elettricità?
Tutti noi consumiamo ogni giorno una certa quantità di energia elettrica che sappiamo di dover poi pagare in bolletta.
Premere un interruttore per accendere la luce è il più quotidiano dei nostri gesti e la bolletta dell'elettricità rappresenta la voce di spesa più tipica del nostro bilancio, ma quanto sappiamo realmente del modo in cui i nostri consumi quotidiani di elettricità si trasformano nei costi che troviamo nella bolletta enel?
Tra quel gesto abituale di accendere una lampadina o un qualsiasi elettrodomestico e l'atto di pagare la bolletta Enel c'è spesso un buco di conoscenza, che cercheremo qui di colmare almeno in parte.
Non sempre infatti siamo in grado di valutare come potrà incidere sulla bolletta quella lampadina che teniamo accesa di notte, o l'asciugacapelli che usiamo una volta al giorno, oppure quanto incide il frigorifero, quanto il Pc, il televisore o qualsiasi altro dispositivo elettrico che teniamo in casa.
Quando compriamo un kg di pasta, per esempio, sappiamo esattamente quanto stiamo spendendo e per cosa nel momento stesso dell'acquisto, mentre nel caso dell'elettricità il rapporto tra l'uso quotidiano dei vari elettrodomestici e il costo complessivo che ci viene presentato ogni due mesi in bolletta rimane in genere piuttosto vago e alla fine paghiamo con un atto di fede, senza avere un'idea precisa e spesso neanche approssimativa di come siamo arrivati a consumare l'energia elettrica che troviamo da pagare in bolletta.
Quanto ci costa in bolletta ogni singolo uso di un elettrodomestico?
Per una maggiore consapevolezza dei nostri consumi elettrici e dei loro costi, sarà opportuno prima di tutto farci un'idea almeno approssimativa di quanto ci costa in concreto, in termini di centesimi di euro, far funzionare un certo elettrodomestico per un certo tempo, in modo da renderci conto di quanto incidono sui costi di energia elettrica le nostre diverse attività quotidiane nel momento stesso in cui le stiamo svolgendo.
Quanto costa, per esempio, asciugarsi i capelli per un quarto d'ora con un phon da 1000 watt di potenza?
E leggere tutta la notte con una lampadina da 100 watt?
E un programma di lavaggio di 45 minuti di una lavatrice da 3 kw?
(anticipiamo che i costi approssimativi degli esempi citati possono essere calcolati, col metodo che descriveremo, in 5 centesimi circa per un quarto d'ora di phon, sui 10 centesimi per una lampadina da 100 watt tenuta accesa per 5 ore, e sui 30-40 centesimi per un programma di lavaggio di 45 minuti).
Tutti questi piccoli consumi quotidiani, moltiplicati per i 60 giorni del bimestre, vanno poi a formare il costo della nostra bolletta enel. Vorremmo fornire qui uno strumento che permetta di renderci subito conto di quanto può incidere in bolletta ogni singolo microconsumo energetico nel momento stesso in cui stiamo usando i nostri elettrodomestici.
Dal watt al kilowattora
Prima di tutto è necessaria una certa chiarezza sulle unità di misura utilizzate, che sono il watt e il kilowattora (kwh).
- I watt sono quelli che troviamo indicati sugli elettrodomestici, per esempio potremmo avere un aspirapolvere da 1000 watt, una lampadina da 60 watt, un asciugacapelli da 2000 watt eccetera: indicano la potenza necessaria per far funzionare un certo apparecchio elettrico.
- I kilowattora (kwh) invece sono quelli che troviamo da pagare in bolletta e stanno a indicare quanta energia elettrica abbiamo consumato nel bimestre.
Per capire come si formano i costi, è importate avere ben chiaro in che modo i watt indicati sugli elettrodomestici danno origine ai kilowattora (kwh) che troviamo in bolletta.
Dal punto di vista tecnico, il watt (così come il kilowatt, pari a 1000 watt) è un'unità di misura di potenza, mentre il kwh (kilowattora) è un'unità di misura di energia. Se volete approfondire i concetti di potenza ed energia potete trovare numerosi articoli in rete, comunque pubblicheremo presto anche noi un articolo specifico sul punto.
In sintesi, la differenza tra il watt (o il kilowatt) e il kilowattora (kwh) sta tutta nell'elemento tempo: la potenza di un elettrodomestico (espressa in watt o kilowatt) si traduce in consumo di energia (espresso in kilowattora, kwh) solo quando l'elettrodomestico viene fatto funzionare durante un certo arco di tempo.
In termini pratici, il kilowattora (kwh, che è quello che alla fine paghiamo) rappresenta l'energia che si consuma facendo funzionare per un'ora un elettrodomestico da 1000 watt (ossia da un kilowatt, 1 kw), oppure facendo funzionare un elettrodomestico da 100 watt per dieci ore, o ancora uno da 200 watt (come un Pc) per 5 ore, o uno da 2000 watt (come un forno elettrico) per mezz'ora, e così via.
Un aspirapolvere da 1000 watt, per esempio, tenuto acceso per un'ora consuma un kilowattora (1 kwh) esatto. Una lampadina da 100 watt impiegherà invece 10 ore per consumare un kwh, un asciugabiancheria da 3000 watt tenuto acceso per mezzora consumerà 1,5 kwh e così via.
Poichè su ogni elettrodomestico possiamo leggere i suoi watt (o i kilowatt, kw) di potenza, il calcolo di quanti kilowattora (kwh) può consumare un certo apparecchio, tenuto acceso per un determinato tempo, non dovrebbe risultare troppo complicato e con un po' di pratica si può arrivare a farlo a mente in modo abbastanza naturale.
L'importante è ricordare sempre che alla fine quelli che paghiamo sono i kwh consumati, dati dalla potenza (in kilowatt, kw) dei nostri elettrodomestici, moltiplicata per il numero di ore che li teniamo accesi.
Per fare un ultimo esempio, un boiler scaldaacqua da 1200 watt (1,2 kw) tenuto acceso per un'ora, consumerà 1,2 kilowattora (pari come vedremo a circa 20 o 25 centesimi di euro) .
Dai kilowattora (kwh) agli euro da pagare: il costo medio del kwh
Ora che siamo in grado di attribuire a ogni dispositivo quanti kilowattora può consumare restando acceso per un certo tempo, per sapere quanto ci costa non rimane altro che inserire nel calcolo il costo medio di un kwh.
Il costo di un kilowattora per uso domestico è un valore variabile in base a una serie di fattori, ma in linea di massima in questo periodo può aggirarsi mediamente intorno ai 17-18 centesimi.
Per facilità di calcolo e per tenerci larghi, per i conti a occhio possiamo considerare un costo di 20 centesimi per kwh.
Questo significa che un elettrodomestico da 1000 watt (un aspirapolvere, un asciugacapelli, un ferro da stiro), ci potrà costare mediamente sui 20 centesimi l'ora, uno da 100 watt (una lampadina, un televisore) intorno ai 2 centesimi l'ora, e uno da 3000 watt (una lavatrice, una lavastoviglie) intorno ai 60 centesimi l'ora.
Sia chiaro, non sono valori precisi e rappresentano solo un ordine di grandezza, ma servono per abituarsi ad attribuire sempre un costo, sia pure approssimativo, ai singoli microconsumi di elettricità nel momento stesso in cui stiamo effettivamente consumando energia elettrica. Questo rappresenterà un passo avanti in termini di consapevolezza dei consumi, che potrà aiutarci a contenere i costi e anche guidare eventuali scelte rivolte a ridurre i consumi.
Energia prodotta dai pannelli solari: watt, kWp e kilowattora
Dal punto di vista della produzione di energia fotovoltaica, capire bene in che modo i nostri consumi di energia elettrica diventano costi nella bolletta enel ci aiuterà anche a capire meglio cosa avviene sull'altro versante, ossia in che modo l'energia elettrica fotovoltaica prodotta dai nostri pannelli solari si può trasformare in guadagno, sia sotto forma di ricavi che di minore spesa sui consumi elettrici.
Anche per quanto riguarda la produzione di energia fornita dai nostri pannelli fotovoltaici ritroviamo infatti le stesse unità di misura: i watt di potenza, determinati dalle dimensioni e dalle caratteristiche del nostro impianto (indicati generamente come kWp kilowatt di picco, per le ragioni che vedremo), e i kilowattora di energia che effettivamente l'impianto può produrre in concreto quando viene tenuto in funzione per un certo arco di tempo, e che potremo poi utilizzare per far funzionare i nostri elettrodomestici.
Il meccanismo attraverso cui il fattore tempo trasforma i watt di potenza in kilowattora di energia è infatti esattamente lo stesso dal lato della produzione (a opera dei pannelli solari) che dal lato dei consumi di energia elettrica (a opera degli elettrodomestici).
Per la precisione, va però segnalato che la potenza di un impianto fotovoltaico non è un dato costante ma oscilla fortemente al variare dell'irradiamento solare, la cui funzione forma nelle 24 ore una specie di curva a campana con i valori massimi oviamente intorno a mezzogiorno. Per questa ragione la potenza di un impianto fotovoltaico è individuata dalla sua potenza di picco (kWp), che indica quanti watt di potenza potrebbe erogare teoricamente l'impianto nel momento in cui si trova nelle migliori condizioni di luce possibili, e non dalla potenza effettivamente erogata. Per conoscere i kwh prodotti da un impianto fotovoltaico in un certo arco di tempo non si potrà quindi moltiplicare semplicemente la sua potenza per le ore di funzionamento, come abbiamo fatto per calcolare i kwh consumati dagli elettrodomestici, ma si dovrebbe calcolare l'integrale della curva di radiazione solare nel periodo considerato.
In termini pratici sarà però sufficiente conoscere i valori medi dell'insolazione per avere un'idea abbastanza precisa della produzione annua in kwh di un certo impianto, per maggiori dettagli su questo argomento rimandiamo all'articolo Produzione kWh/anno in Italia.